Caripito (Venezuela), 1957.
Infinito, spazio, tempo, caso: concetti sviluppati attraverso materiali diversi, da quelli di recupero ad altri scelti con precisione quasi scientifica, come feltri, sfere, dadi. Il tutto a finalizzare una riflessione sui linguaggi, iconografici o alfabetici, dal morse al braille, alla scrittura musicale, con l’idea che solo l’immaginario, quindi la pratica dell’arte, può dare forma e visibilità all’invisibile.
HAZARD, 2007, tecnica mista su tavola, 27 x 51 cm
MONTE TABOR, Tecnica mista su tavola, 97 x 197 cm
CIELO A KONIGSBERG, polistirolo e legno su alluminio, 97 x 197 cm
I SIGNORI DEL CAOS, 2009, dadi su alluminio, 145 x 145
SENZA TITOLO, 2010, 150 x 150 cm
DUBITANTE, 2009, dadi, acrilico e resina su tavola, 40 x 40 cm