Laura Federici

E’ nata a Rieti nel 1964. Vive e lavora a Roma.
Un olio molto denso, dipinto su carta politenata impressa fotograficamente, incollata su tavola. Fermo immagine tratti da suoi filmati, stampati in bianco e nero. Bambine che giocano in una moschea siriana o su una spiaggia toscana, turisti a Milano in piazza del Duomo, paesaggi indiani.
“Che a suggerirmi il titolo sotto cui raccogliere le opere di Laura Federici sia stato un film (Wim Wenders, 1975) non è certo un caso. Tra lei e il cinema c’è una corrispondenza sottile già sottolineata da Daniele Luchetti che ha scritto della “grande somiglianza tra il suo lavoro e quello che faccio io”, definendo i suoi quadri “cinema a olio”.
Allora eccoci qui nel corso del tempo, ma anche nel corso di un cammino, di un luogo, di uno spazio che è quello che la Federici ha messo in scena per chi guarda, si avvicina, decide di entrare tra i suoi pini, le storie di onde, le arcate di una veduta che, tra le sue mani, diventa visione. Una Roma trasfigurata, un mare color del vino, angoli di presente che ha scovato per incendiarli di pittura. Lei li chiama “viaggi da fermi”. Perché nascono dalla sosta. Quella che segue una lunga marcia però.
Guardare questi quadri è come esplorare paesaggi che diventano stati d’animo: a volte i suoi viali di pini si scuriscono come fossero imbronciati, altre prendono luce, esplodono come se volessero raffigurare una gaiezza senza fine (…) Tutto ha la stessa consistenza: è armonia di vuoti e pieni che fa si che anche l’aria diventi carica di memorie, di energia vitale. E ciò di cui siamo certi è che da queste parti non calerà mai la notte.”
Lea Mattarella, dalla presentazione al catalogo della mostra “Seduti al contrario”, Galleria l’Affiche, 2011
www.laurafederici.it