Federico Guerri (1972) esce dall’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1995 come scultore, ma poi, salvo rare eccezioni, si serve solo di una matita HB per comporre grandi immagini su grandi tele (anche se acquerelli, pigmenti e pastelli affiorano talvolta qua e là).
In principio, quasi grandi topografie di urbanizzazioni,
a volte ben definite, a volte evanescenti. Poi, quasi remoti atlanti stellari tra cui galleggiano improbabili torri di Babele. All’improvviso, quasi piranesiane, le Camere, grandi architetture di gallerie e saloni consumati, logorati, corrosi, cancellati. Poi, gli interni si vestono di arredi sfarzosi, sempre solo citati, forse in attesa di presenze. Per un attimo, tra le righe, figure di bimbi, di donne.
Poi, si torna alla pianure, alle montagne, ma questa volta con alberi, boschi… la natura irrompe quasi frenetica…
In questa mostra grandi tele, dal 2010 a oggi. Qualche scultura in ardesia, inchiostri su carta…
Inaugurazione domenicale
il 27 marzo dalle 14 alle 21,
(ancora con pazienza
in “stretto regime anti-assembramento”,
con obbligo di green pass e mascherina).
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Una foresta dove nascondersi, 2022, grafite e pastello su tela, cm130x220
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Costellazioni, 2022, grafite e pastello e pigmento su tela, cm120x120
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Jack London, 2020, grafite e pastello su tela, cm170x220
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Camera con natura morta 2014, grafite, pastello e acquerello su tela, cm 160x220
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Camera, 2013 grafite e pastello su tela cm160x140
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Camera, 2013, grafite e pastello su tela, cm 160x140
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Un Orizzonte sconosciuto, 2020, ardesia incisa e bagnata in olio, cm48X99x2
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Pagine per appunti notturni, 2019, ardesie incise e oliate, cm50x70x32, (Ph Paolo Semprucci)
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