(Giussano, 1979). Vive e lavora a Como.
Si è diplomata nel 2001 alla N.A.B.A. (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano sotto la guida di Claudio Olivieri.
Dal 2002 ha partecipato a numerose mostre e fiere in spazi pubblici e privati in Italia e all’estero.
Dopo quasi vent’anni di pittura a olio su tela o carta, con riferimenti cromatici alle terre, alle sabbie, a una natura spesso astratta, ma fatta di paesaggi come spazi smisurati, forme sospese, alberi e foglie, la ricerca di Chiara Belloni ha subito un deciso scarto. Negli ultimi cinque anni disegna, dipinge e riempie campiture monocromatiche di carte piccole o grandi, ma difformi, che poi assembla, spesso su tela. I colori sono diventati “liberi”, accostati in modo anche improbabile. “La lettura del lavoro inizialmente rischia di essere ostica (il rosa acido di un acquarello, acrilici di un intenso verde bottiglia, blu elettrici di pennarelli ad alcool), ma poi si comprende: strumenti acuti e gravi, anche dissonanti, per un’unica sinfonia astratta di curiosa contemporaneità” (C.Bi.).
Si tratta per lo più di collage astratti, molto semplici e lineari, forme elementari e decise che increspano la carta e prendono spessore nella sovrapposizione. Sono opere molto istintive che finiscono di comporsi prima sulla carta e poi nella mia testa: il processo lavorativo parte dallo studio di una forma elementare e dal suo sviluppo, direi quasi contrastato, o meglio ancora che cerca il contrasto nel colore e nella sovrapposizione delle forme stesse e degli strati. (Chiara Belloni)