Alfred Drago Rens | DIRECTOR’S CUT

Testo di Antonio Mancinelli

inaugurazione con l’autore:
giovedì 3 ottobre dalle ore 18.00


Nuova personale dell’artista italo-olandese
a Milano, alla Galleria l’Affiche di via dell’Unione.
In mostra le opere più recenti di Drago Rens,
per lo più lavori realizzati negli ultimi due anni, unicamente a partire da fotografie originali.
Stampe che vanno da fine ‘800 agli anni ‘70 del Novecento: photos trouvées di diverso formato -anche eccezionalmente grandi-, ricordi vissuti e poi abbandonati, come del resto le preziose cornici di recupero che l’autore ha scelto per accompagnare e accogliere diversi lavori.
Quasi un’adozione di memorie che hanno esaurito la propria funzione di ricordo, la ricerca di Drago Rens si snoda lungo un cammino di tagli e riconessioni, sparizioni e svelamenti, incroci e ricomposizioni di volti e momenti, in un gioco delicato, leggero e rigoroso allo stesso tempo, comunque sempre carico di ironia e tenerezza.

n.4 – Gigi il patriarca (serie PROLUNGHE), 2021 – Collage di photo trouvée, 23×31 cm


Potremmo dire che, se fossimo su Facebook, la relazione tra Drago Rens e i suoi lavori sarebbe “complicata”. Nei Girotondi o nei Big Bang, fa una scelta precisa: non mostrare i volti, negare all’occhio ciò che più desidera. Ovvero l’identificazione diretta. Ogni scarabocchio sul retro delle fotografie diventa granello di un discorso interrotto. In questo risiede la vera relazione con i suoi soggetti: non nella narrazione esplicita della loro esistenza ma nella suggestione di storie emerse dal silenzio. Nella serie degli In-croci, al contrario, compie una sorta di chirurgia estetica disgiungendo e ricomponendo volti diversi, come fosse un moderno Frankenstein. Sezionate e ricombinate in configurazioni nuove e spesso disturbanti, diventano un commento sulla natura disarticolata dell’identità moderna. Questi ritratti spezzati ci ricordano che l’identità è un collage di parti disparate che, messe insieme, creano un tutto che è al tempo stesso familiare e alieno: dualismo che rispecchia le tensioni dell’oggi, in cui l’identità non è un’essenza fissa, ma un prodotto del contesto socioculturale. Alfred ci ricorda che l’identità è tanto ciò che scegliamo di mostrare quanto ciò che scegliamo di nascondere. I volti celati e quelli ricostruiti non sono altro che due metodi per esplorare lo stesso indovinello: chi siamo davvero? L’io non è mai semplice, mai intero, ma sempre in divenire, sempre in tensione tra visibile e invisibile, tra ciò che si vede e ciò che pensiamo di vedere.
dal testo di Antonio Mancinelli

Galleria l’Affiche | via dell’Unione 6, Milano.
Milano, 3 ottobre – 27 ottobre 2024

da martedì a sabato, ore 16.00 -19.00


catalogo in galleria
testo di Antonio Mancinelli


particolare – Sei tuffi scelti / 02 (serie TUFFI), 2024 – Photo trouvée, inchiostro di china, 57×50 cm montati in passepartout

“Proprio per questo il mio “gioco” diventa un’operazione delicata. Mi impossesso metaforicamente di vite altrui. Ho una responsabilità. Io le ho recuperate dal dimenticatoio, io le ho riamate, e io le riconsacro, con tutti gli errori e le leggerezze che può fare un genitore improvvisato.”
Alfred Drago Rens

scarica il comunicato