14 dicembre 2014 – 31 gennaio 2015
FRANCESCO BOCCHINI
L’ESTRO DELLA PECORA: appunti per un repertorio del desiderio
Per la sua sesta personale alla Galleria l'Affiche l'artista presenta l'esito di una ricerca quasi mimetica sulla vastità irriducibile del desiderio: appunti fugaci, note sparse, evocazioni. Sono percorsi per immagini, movimenti, composizioni e installazioni: lamiere di demoni e arachidi, gelati e pose equivoche, pasticcini d'alluminio e dionisiaci amplessi. Una sorta di repertorio del desiderio, di quello che lo precede o lo segue, che siano le stelle (de-sidera) o l'essere (de-sum) a mancare.
INSTALLAZIONI - La testa chimica, Natur flores, Kondorei Stirner... Composizioni a parete di elementi sospesi, sorretti da sottili linee di ferro. L'immagine stampata su latta, che Francesco Bocchini ritaglia da contenitori alimentari, si alterna a quella dipinta: demoni, icone della tentazione; dolci, di ogni forma, dimensione e colore; gelati metallici, di volumetrica voluttà; seni e capezzoli seriali, sagome di una passione elementare. Le linee di ferro a loro volta creano un gioco prospettico e possono anche essere lette come una riduzione sintetica al segno, così come nei meccanismi le varianti del desiderio si riducono a puro atto.
MECCANISMI - Corteggiamento francese, Il banchetto nuziale per Max Stirner, Il dio pan alle prese con la propria creazione, Sultano elefantino... Come lo stesso artista afferma, i suoi meccanismi sono da sempre pornografici, se per pornografia s'intende l'atto ripetuto meccanicamente. La mano aziona la manovella e al moto circolare segue quello alternato dei ferri, avanti e indietro: il movimento va in scena, più o meno scomposto e casuale, con cigolii e clangore. In questi meccanismi i ferri diventano omini e il movimento la fedele replica di un atto sessuale, nelle sue molteplici varianti. Accade l'inaspettato, mettendo in scena l'osceno Francesco Bocchini ne svela il lato ironico, drammatico, poetico.
CARTE - Le circostanze del desiderio sono palesi, Una discendenza che aderisce a un puro piacere... Scatti e autoscatti tratti da annunci di riviste di genere diventano la superficie pittorica di composizioni che mostrano e nascondono, quasi constatazioni per immagini di realtà laterali dove libido e vanitas producono curiose associazioni. Sono pose dove l'esplicito nel farsi eccessivo diventa implicito, nascosto, comune.