Chiara Passigli

Firenze, 1965. Vive e lavora a Milano.
Dopo una lunga esperienza in campo editoriale, dalla fine degli anni Novanta si dedica a una ricerca al confine tra pittura e scultura.
Ha esposto in gallerie private e spazi pubblici e ha partecipato all’edizione 2006 del Premio Michetti, curato da Philippe Daverio. La sua prima personale, alla Galleria l’Affiche nel 2007, è stata presentata da Stefano Bartezzaghi e Luigi Serafini.
Il suo lavoro si caratterizza attraverso la realizzazione di opere-scatola, piccole wunderkammer che racchiudono ciascuna un racconto misterioso e poetico, mondi fatti di oggetti diversi e lontani tra loro, collezionati, cercati o spesso semplicemente trovati.
Un’attenzione particolare è riservata alla parola scritta, dalle pagine di vecchi libri che divengono sfondi delle opere, all’accostamento di caratteri e lingue diverse, parole sospese nello spazio di una teca che acquistano un significato altro e quasi un nuovo passato.
Il sentimento della memoria si mescola al gusto della classificazione, l’ironia dell’accostamento surreale all’inquietudine della reliquia, caricando ogni scatola di una non resistibile forza magnetica.
Di particolare suggestione la serie dei Boschi, piccole teche nelle quali i rami divengono vera e propria quinta teatrale che fa da sfondo a elementi di vita naturale, dai fiori agli uccelli, dalle farfalle alle api.
Leggi l’intervista a Chiara Passigli di Beatrice Gaspari

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